AWARÈ

UNA DOLCE STORIA SU RAPPORTI UMANI E INCOMUNICABILITÀ CON UN'ATMOSFERA DA FILM DI ANIMAZIONE

Gli abitanti dell'Isola di Mokmok hanno due peculiarità: possiedono caratteristiche fisiche zoomorfe e quasi nessuno di loro ha una bocca. Le parole sono state infatti il mezzo per attuare terribili discriminazioni e persecuzioni, culminate in "quella notte", un evento tanto orribile da convincere l'intera popolazione a rinunciare alla propria voce e a iniziare a comunicare esclusivamente per iscritto. Awarè, un ragazzo orfano con una coda da panda rosso e la passione per la musica, è uno dei pochi abitanti ad avere ancora una bocca e una voce, cosa che lo rende il classico "tipo strano". La sua storia personale si intreccia con quella di Rebi, una fiorista, e Moroi, l'introversa figlia del sindaco, due ragazze un tempo molto unite ma poi separate da gravi atti di bullismo. Awarè, che tiene profondamente alle sue due amiche, si impegnerà ad aiutarle al massimo delle sue possibilità per ricostruire il loro rapporto.

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