INTERVISTA A KOHEI HORIKOSHI, AUTORE DI MY HERO ACADEMIA

Pubblicata il 05/08/2016 — Ultimo aggiornamento 01/10/2020

"Ho pensato di fare solo quello che mi piaceva, che riguardasse ciò per cui mi sono divertito.”: 

Con più di sei milioni di copie vendute, MY HERO ACADEMIA di Kohei Horikoshi, edito in Giappone da Shueisha e pubblicato in Italia da Edizioni Star Comics, è una delle serie più vendute degli ultimi due anni.

In occasione della trasmissione, in Giappone, della prima stagione dell’omonimo anime tratto dal manga, andata in onda dall’aprile al giugno di quest’anno, l’autore ha concesso la seguente intervista, pubblicata su Weekly Shonen Jump, n. 17 del 2016, che noi riportiamo integralmente in traduzione.

Può raccontare francamente cosa ha pensato quando era arrivata la notizia della realizzazione dell’anime?

Prima di tutto ne sono stato sorpreso. E poi mi sono imbarazzato un po', perché questo progetto è stato inaugurato quando non era passato nemmeno un anno dalla pubblicazione della prima puntata di MY HERO ACADEMIA, se ricordo bene. Appena l'ho saputo, ho detto ai miei amici e alla mia famiglia: «diventerà una serie animata». Tutti sono stati contenti della mia notizia. Dopo aver visto la reazione degli altri con grande gioia, finalmente ho sentito che la realizzazione dell’anime fosse una gran risultato.

My Hero Academia

Quando e in quale situazione ha avuto la notizia della realizzazione della serie animata?

Non mi ricordo bene, ma mi sembra che fosse nel periodo dell’uscita del terzo volume. Credo che il mio redattore me l'abbia detto durante una conversazione su un altro argomento... ogni venerdì ho un appuntamento telefonico con il mio redattore: approfittando dell'occasione di informarmi delle statistiche della rivista, mi ha detto che era arrivata la proposta della serie animata.

"L'eroe che immagino aiuta la gente e trasmette sicurezza."

Come è nato MY HERO ACADEMIA? Con quale motivazione?

Dopo aver concluso subito la mia seconda opera ero giù di morale e non avevo la forza di pensare a un nuovo progetto. Tuttavia dovevo lanciare l'idea per la nuova serie... allora ho pensato di fare solo quello che mi piaceva, che riguardasse ciò per cui mi sono divertito nel passato. Ricordavo che mi ero divertito tantissimo lavorando a una breve opera, MY HERO, e così ho cominciato a disegnare MY HERO ACADEMIA in qualità di nuova serie. È ambientato nello stesso scenario di MY HERO, ma vi ho inserito tutti gli elementi che hanno fatto parte dei miei lavori del passato, e posso dire che sto lavorando a quest’opera come se fosse la compilazione di tutto quello che ho realizzato fino ad ora.

[MY HERO è stata pubblicato come episodio autoconclusivo sul numero invernale di AKAMARU JUMP, nel 2008. Il protagonista di questo episodio è il rappresentante di una ditta che vende articoli per eroi]

Ha qualcosa in particolare a cui presta speciale attenzione per realizzare questa opera?

Questa serie è la storia di Allmight e Deku. La loro storia è come il filo dell’ordito, sul quale si innesta la trama principale, in realtà non tanto allegra perché spesso Allmight si indebolisce, e Deku è ferito e non vince piacevolmente... sento che la narrazione diventa sempre più triste se scrivo solo la loro storia. Invece, per la trama cerco di scrivere vicende più divertenti: la considero come parte del mio gioco con i personaggi secondari e i quirk dei eroi. Con questa “parte allegra” intendo neutralizzare la “parte oscura” dell'opera, perché ho un carattere tendenzialmente introverso, e voglio evitare che anche la storia prenda la stessa piega. Dunque do importanza alla trama e sto molto attento a cercare di divertirmi ed essere più allegro.

My Hero Academia

Fra i personaggi di MY HERO ACADEMIA chi è il suo preferito? Forse Allmight, come ci aspettiamo?

Non è esatto, se rispondo che è lui il mio preferito. Allmight è l'elemento principale dell'opera e non posso “giocare” con lui. Mi ci dedico molto perché devo scegliere le sue parole con tanta prudenza, perfezionandole con diverse revisioni: dunque mi piace, ma lo disegno pensando «che fatica...». Invece il personaggio che posso disegnare senza pensieri è Katsuki. Io amo AKIRA1 del maestro Katsuhiro Otomo, e nell'opera c'è un personaggio che si chiama Tetsuo. Questo personaggio possiede un potere enorme, ed è un vero birbante: usa le sue capacità alla maniera di un bambino. Ho voluto creare questo tipo di personaggio: per questo motivo Katsuki è psicologicamente un bambino, pur possedendo un potere spaventoso. Penso che qualche volta ai miei lettori non piaccia Katsuki, perché inveisce contro tutti e in qualunque momento, ma mi diverte rappresentarlo mentre combatte saltando su e giù e poi strilla con forza. Katsuki è mio personaggio preferito, e mi diverto a disegnarlo personalmente.

Ha un episodio che preferisce particolarmente, fino ad adesso?

Fondamentalmente mi piacciono tutti gli episodi, ma tra questi il mio preferito è quello della simulazione di battaglia nella quale Deku e Katsuki si fronteggiano la prima volta. Ero molto concentrato nel disegnare quella scena, e in quel momento percepivo di dover assolutamente conquistare i lettori. Mi piace perché è il punto culminante della prima parte della serie, per cui mi sono sforzato tantissimo. Inoltre, è stato il più “sentito” perché da quel punto ho cominciato ad avere critiche positive, e ho tirato un sospiro di sollievo.

In quella scena si riscontra la componente “seria” del rapporto fra Deku e Katsuki, ed è molto interessante perché, dall'altra parte, contemporaneamente, prosegue il divertente scambio di battute tra Ochaco e Iida. In questo troviamo proprio la relazione fra l'ordito e la trama che ha raccontato prima, giusto?

Sì, sono lieto di quello che Lei mi ha detto. Sentivo che solo con Katsuki e Deku la scena sarebbe improvvisamente diventata spaventosa, perciò vi ho lavorato intendendo che Ochaco e Iida rompessero la tensione, in modo da equilibrare l’opera.

Quale sarebbe il miglior quirk per Lei, se fosse in grado di attivarlo?

Ho già preparato la risposta a questa domanda, prima di venire qua. Il quirk del "poter vivere senza dormire”[sorride].

Una risposta decisamente da mangaka [l’intervisitatore sorride ]!

Dormo tantissimo! Una volta che mi sono addormentato non ce la faccio mai a svegliarmi... ma credo che questo quirk sia abbastanza utile, perché significherebbe che il possessore non si stanca mai.

Ci può dire quali erano i fumetti e i cartoni animati che a lei piacevano quando era bambino?

Parlando dei fumetti, leggevo sempre DRAGON BALL,2 senz’altro. Poi leggevo lo stesso volume più volte: se mi ricordo bene, sto parlando della parte della storia di poco precedente "il gioco di Cell", che inizia con la comparsa dell’omonimo cyborg. Non mi ricordo il perché, ma leggevo solo quel volume. Riguardo ai cartoni, amavo le tante serie che una volta venivano trasmesse verso le sei di sera, vero? Fra quelle mi piaceva MAJIN EIYUDEN WATARU,3 e lo guardavo sempre. Imitavo sempre un personaggio di quella serie, che si chiamava “Maestro Shibaraku”.

My Hero Academia

Ha ricevuto qualche influenza da DRAGON BALL?

Credo di essere stato fortemente influenzato da DRAGON BALL. Voglio che il “personaggio forte” debba avere muscoli d'acciaio, e mi piace il fisico di Goku in versione Super Saiyan: credo che Allmight provenga da lì.

Si dice che in MY HERO ACADEMIA si respiri l'atmosfera degli american comics. A Lei piacciono gli eroi delle serie americane?

Sì, mi sono stupito di Spiderman,4 il film di Sam Raimi, e dopo averlo visto ho cominciato, pian piano, a leggere gli american comics e a vedere i film da essi tratti. Soprattutto, sono impressionato dai testi scritti a mano e dall'onomatopea. I primi sono molto attraenti, e poi mi sembra che la disposizione dell’onomatopea sia molto diversa da quella dei fumetti giapponesi. Li leggo facendo attenzione a dove sono inserite le onomatopee, come il rumore del pugno. Oltre la collocazione dell'onomatopea, studio il modo in cui è usato il colore nero e la tecnica per realizzare l'ombreggiatura. Capisco tante cose riguardo all'equilibrio del nero, leggendo gli american comics. A seconda di come viene usato il nero, posso immaginare il risultato finale della tavola. Anche se non padroneggio ancora perfettamente il nero, mi esercito studiando dagli american comics.

Sinceramente, può dirci chi è il suo supereroe preferito?

Ovviamente sono Goku e Spiderman. Quando penso ai supereroi mi vengono in mente questi due. Prima di tutto, Goku ci dà sicurezza quando arriva. Per esempio, mi sono sentito al sicuro quando Goku è tornato dopo la guarigione dalle gravi ferite per salvare gli amici del pianeta Namek, attaccati durante la sua assenza. Ho pensato: «sì, ora è tutto ok!». Credevo che Goku avrebbe vinto con il suo semplice ritorno [sorride]. Dopo tanti anni ho notato come altri personaggi non abbiano quella sicurezza di Goku. Certo, esistono diverse figure di supereroi, ma per me il superoe deve trasmettere sicurezza salvando la gente. Ho conosciuto Spiderman tramite il film che presenta tante scene in cui il personaggio salva la gente, e l'ho considerato molto affascinante: questi sono i momenti più belli del film. Eppure, Goku ama il combattimento, e combatte perché gli piace [sorride]. Mi piacciono Goku e Spiderman perché ognuno ha il suo fascino. Ultimamente ho visto il film ANPANMAN.5 Nel film, Anpanman è molto affascinante. Quando arriva, tutti si sentono totalmente al sicuro, anche se gli altri personaggi sono stati colpiti dall'avversario. Quando arriva Anpanman tutti cominciano a dire «vai!!! Vai!!!». Basta semplicemente il suo arrivo che tutti cominciano a sentirsi positivi. Credo che questo sia il senso della sicurezza. Ovviamente, esistono tante tipologie di supereroi, e qualcuno dice che questo tipo di figura non debba essere in questo modo. Comunque, per me è così, e cerco di esprimerlo precisamente in MY HERO ACADEMIA.

 

1 La serie a fumetti è stata pubblicata su Weekly Shonen Magazine di Kodansha dal 1982 al 1990. Nel 1988 è stato realizzato il lungometraggio animato tratto da questa serie e ha avuto un grande successo internazionale.

2 Il manga di Akira Toriyama è stato pubblicato su Weekly Shonen Jump dal 1984 al 1995. Ha avuto varie trasposizioni nei diversi media, ottenendo un successo planetario.

3 L’anime è stato trasmesso in televisione a partire dal 1988. Il robot che sta tra i personaggi di questa serie è stato diventato il giocattolo di nome “Praction”, e ha avuto grande notorietà tra i più piccoli.

4 Il film di live action realizzato dall’american comics Spiderman, di Stan Lee. La versione di Sam Raimi consta di tre film: il primo è arrivato in sala in 2002.

5 Serie animata basata sui libri illustrati di Takashi Yanase. I 27 film di questa serie sono rimasti in proiezione fino ad oggi, e il ventottesimo arriverà in sala nel Luglio 2016.


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